Jiri Kolar

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Biografia

Jiří Kolář nasce nel 1914 a Protivín, Cecoslovacchia e si trasferisce vicino Praga con la famiglia nel 1922.
Prima di approdare alla carriera artistica in senso stretto, Jiří Kolář esercita diversi lavori, tra cui lo scrittore. Il suo apprendistato è svolto in casa, dove una zia che trascriveva poesie offre al giovane una sorta di antologia casalinga, avvicinandolo a un universo di parole che ben presto riuscirà a unire ad altrettante immagini. Nel 1934 comincia a scrivere poemi e realizza i suoi primi collage sotto l’influenza del poetismo e del futurismo, esposti per la prima volta nel 1937 presso il Teatro D37, Mozarteum di Praga.
Nel 1942, insieme allo storico dell’arte Jindřich Chalupecký, allo scultore Ladislav Zívr e alcuni artisti, fonda il Gruppo 42, associazione ceca d’avanguardia che, più delle altre scuole dell’avanguardia boema, si prefigge un’intensa mutualità tra poesia e pittura. Nel 1944 scrive il suo primo libro di metamorfosi poetiche, Limbi e altri poemi e un anno più tardi si trasferisce a Praga e qui pubblica la raccolta Sette cantate, una riflessione profonda sulle forti emozioni causate dalla guerra. Nel 1949 l’artista interpreta per la prima volta in forma plastica i suoi testi poetici, per poi approdare nuovamente ai collages negli anni ’50. Nel testo Il fegato di Prometeo Jiří Kolář assembla poesia, prosa e immagini in un’unica opera. Negli anni Sessanta inizia a operare nell’ambito della poesia concreta, ibridando componimenti poetici con segni non verbali. A partire da questo archetipo testuale, esplora in senso metalinguistico le innumerevoli varianti del collage, tra cui rebus, disformations, rollages, art defécteux, anche in grandi formati. Nelle sue riproduzioni, i soggetti scelti da Kolar vengono spesso scomposti, tagliati e successivamente incollati sul supporto per mezzo di sovrapposizioni e abbinamenti.
Nel 1968 partecipa alla IV Dokumenta di Kassel con Hebdomadaire 68. La sua attività artistica è più volte riconosciuta ufficialmente: in Brasile riceve il premio della X° Biennale di San Paolo (1969), a Vienna il premio Herder (1971) e due borse di studio che lo portano a studiare prima alla Deutscher Akademischer Austauschdienst (1979) poi a Parigi grazie al Centre Pompidou (1980). Nel 1984 ottiene la cittadinanza francese e porta a compimento la sua ricerca sul collage realizzando un ciclo di opere perforate e scrivendo un testo in cui teorizza e le tecniche da lui impiegate. Nel 1990 crea un nuovo ciclo di collages in rilievo, Le favole, con cui approda alla XLIV Biennale di Venezia. Nel 1999 torna definitivamente a Praga, dove riceve il prestigioso premio letterario Premio Seifert per il libro Il fegato di Prometeo e viene nominato cittadino onorario della città.
Muore a Praga nel 2002.


Chi siamo

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