Joan Miró

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Biografia

Joan Miro’ Ferra nasce nel 1893 a Barcellona (Spagna). Fa i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Llonja ( 1907-1910) frequentando al tempo stesso una scuola di commercio. Dal 1912 al 1915 frequenterà la scuola d’arte del pittore Francesco Gali, poi l’Accademia di Disegno del Circolo Sant-Lluc fino al 1918. Nel 1912 Miro’ incontra il ceramista Antigas, il pittore Ricart e scopre la pittura cubista in occasione di un’esposizione a Barcellona. Inizia a dipingere e tale periodo viene definito “fauvismo catalano”. La sua prima esposizione personale ha luogo nel 1918 (Galleria Dalmau, Barcellona), l’anno seguente arriva a Parigi.
Nel 1920 Joan Mirò incontra Picasso e partecipa al festival Dadà (Sala Gaveau). Alla fine della prima Guerra Mondiale, Joan Miro’ compone dei paesaggi realisti. La sua arte evolve all’inizio degli anni ’20, verso uno stile immaginario che sfocia nel surrealismo. Nel 1924 Miro’ raggiunge il gruppo surrealista e, vent’anni piu’ tardi, parteciperà all’esposizione internazionale del Surrealismo (Parigi, 1947). Le sue opere si popolano di pittogrammi che possono leggersi come un codice specifico all’artista. Dal 1925 al 1927, i suoi quadri diventano onirici e spogli, come liberati dalla forza di gravità e richiamati dagli astri. Miro’ realizza anche un insieme di quadri-poesia, poi lavora (1926-1927) su una serie di paesaggi immaginari in cui la natura irrompe nel fantastico. Nel 1926 collabora con Marx Ernst per i decori di “Romeo e Giulietta” per i Balletti russi di Diaghilev. Alla fine degli anni ’20 realizza una serie di opere ispirate ai grandi maestri del passato, poi crea dei ritratti immaginari. Servendosi di differenti materiali (cortecce, filacce, assemblaggi di oggetti, etc.), Miro’ realizza dei quadri-collages che, lui stesso, definisce ”anti-pittura”.
Nel 1932, espone a Parigi e a New York, incontra Kandinsky l’anno seguente. Durante la guerra civile spagnola, Miro’ dipinge quelle che definisce lui stesso “pitture selvagge”. Nel 1937, realizza una pittura murale per il padiglione della Spagna all’Esposizione Universale di Parigi. All’inizio della seconda Guerra Mondiale, l’artista si rifugia in Spagna, poi raggiunge Parigi all’inizio del 1942. Durante la guerra, continua la sua ricerca di una rappresentazione poetica e dipinge l’insieme “Les Constellations” (“Le Costellazioni”). Impiega per questo frangente delle tecniche rudimentali (spazzola, raschiatura, velatura, etc.) ; inventa parallelamente la sua scrittura creativa (palle stellate, spire, linee spezzate, etc.) ; la donna, l’uccello, la stella, diventano delle figure ricorrenti nella sua opera. Nel 1944, Mirò inizia a realizzare delle sculture in bronzo di piccolo formato, s’interessa ugualmente alla ceramica. L’opera grafica di Miro’ è altrettanto importante che le successive sintesi artistiche con testi o poesie ; in questo ambito, per esempio, nel 1947, illustra “A toute épreuve” di Paul Eluard, e “Antitete” di Tristan Tzara.
Negli anni’ 60, le sue tele più meditative sono spesso dipinte su tela di sacco; negli anni ’70 dipinge su tele bruciate. Miro’ realizzerà ugualmente, per diverse committenze, delle opere monumentali (muro mosaico, giardini di sculture a Parigi, in Spagna, negli Stati Uniti, etc.), un insieme di vetrate per la Cappella Saint-Frambourg di Senlis. La Fondazione Miro’ di Barcellona viene inaugurata nel 1976 ; l’artista farà dono di 5000 disegni. Il Museo Joan Miro’ di Palma di Majorca si aprirà dieci anni dopo la sua morte, nel suo stesso atelier.
Joan Miro’ muore a Palma di Majorca (isole Baleari) nel 1983.


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